Il mormorio dell’acqua è da tempo immemore il canto della vita nel quartiere Barona. Facendosi strada fra le morene dei ghiacciai, l’acqua scava ruscelli, torrenti e fiumi che, dopo aver raccolto le piogge di un vasto arco montuoso, penetrano nel terreno e alimentano le falde freatiche dell’alta pianura. Quando il flusso sotterraneo incontra gli strati impermeabili delle argille, di cui è ricco il suolo della bassa pianura, l’acqua torna in superficie chiara e gagliarda lungo la “fascia dei fontanili”. Lì la vita verdeggia e cinguetta nelle mille forme della biodiversità. La vasta rete di corsi d’acqua formata dalle risorgive, dalle rogge e dai navigli continua poi il suo viaggio irrigando le campagne e le marcite di questo spicchio di pianura delimitato dai Navigli. Una riserva di energia per la vita che, prima dell’Unità d’Italia, era chiamata, a Milano, I corpi Santi. Una distesa non solo di campi e marcite da cereali, ma anche di orti da verdure. Prodotti e primizie che entrando a Milano non dovevano pagare dazio perché non venivano da fuori, ma dall’interno del territorio della città. Oggi la presenza dell’acqua si può ancora sentire fra le case che hanno preso il posto dei poderi. Basta saper ascoltare.
Il mormorio dell’acqua è da tempo immemore il canto della vita nel quartiere Barona. Facendosi strada fra le morene dei ghiacciai, l’acqua scava ruscelli, torrenti e fiumi che, dopo aver raccolto le piogge di un vasto arco montuoso, penetrano nel terreno e alimentano le falde freatiche dell’alta pianura. Quando il flusso sotterraneo incontra gli strati impermeabili delle argille, di cui è ricco il suolo della bassa pianura, l’acqua torna in superficie chiara e gagliarda lungo la “fascia dei fontanili”. Lì la vita verdeggia e cinguetta nelle mille forme della biodiversità. La vasta rete di corsi d’acqua formata dalle risorgive, dalle rogge e dai navigli continua poi il suo viaggio irrigando le campagne e le marcite di questo spicchio di pianura delimitato dai Navigli. Una riserva di energia per la vita che, prima dell’Unità d’Italia, era chiamata, a Milano, I corpi Santi. Una distesa non solo di campi e marcite da cereali, ma anche di orti da verdure. Prodotti e primizie che entrando a Milano non dovevano pagare dazio perché non venivano da fuori, ma dall’interno del territorio della città. Oggi la presenza dell’acqua si può ancora sentire fra le case che hanno preso il posto dei poderi. Basta saper ascoltare.